Le visite cardiologiche Sono svolte dalla Dottoressa Silvia Oggiano, medico veterinario referente per la cardiologia presso la nostra struttura. Ma quando dobbiamo sottoporre il nostro animale a visita cardiologica?

In via preventiva è sempre opportuno in età adulta sottoporre il cane o il gatto a visita cardiologica, poiché, grazie al fatto che le aspettative di vita dei nostri animali sono aumentate, di pari passo sono diventate più frequenti le affezioni dell’apparato cardiocircolatorio. Per quanto riguarda il cane l’età a rischio inizia tra gli 8 e i 10 anni a seconda della taglia, più precocemente per cani di grande mole, più in avanti nel tempo per i cani più piccoli, mentre i gatti dovrebbero essere sottoposti a visita Cardiologica già a partire dai sette anni di età.

Come facciamo ad accorgerci che il nostro compagno sta iniziando ad avere problemi cardiologici?

Innanzi tutto è opportuno sapere che i sintomi sono diversi per il cane e per il gatto.

Leggi+

SINTOMATOLOGIA NEL CANE

Intolleranza all’esercizio

E’ il primo sintomo e purtroppo sovente non viene considerato come tale dal proprietario, difatti viene spesso attribuito all’avanzare dell’età il fatto che il cane non abbia più voglia di fare lunghe passeggiate, che necessiti di tempi di ricovero più lunghi dopo uno sforzo fisico, o ancora il fatto che non abbia più voglia di uscire come prima.

Tosse

Quando il cane tossisce in vari momenti della giornata e della notte , o quando questo accade quando il cane passa dalla posizione seduta  alla stazione quadrupedale, oppure dopo aver bevuto, è possibile che si sia di fronte ad uno stadio più avanzato, in quanto questi sintomi possono essere causati dal cuore, ormai già aumentato di volume, il quale, comprimendo sulla trachea, stimola il cane a tossire.

Appetito capriccioso o assente (Disoressia, Anoressia)

Spesso la perdita di appetito, dovuta a una sensazione generale di malessere, è unita ai sintomi precedenti (pigrizia e/o tosse).

Dimagrimento

Si tratta purtroppo di una fase terminale delle patologie cardiocircolatorie, dove l’animale smette di alimentarsi e assume alle volte un aspetto cachettico.

Molto spesso, prima di questi ultimi due stadi, si presenta un evento piu’ importante che, se non tempestivamente affrontato, puo’ provocare la morte dell’animale:

L’EDEMA POLMONARE: improvvisamente la tosse diventa insistente, le mucose sono bluastre(cianotiche), subentra quindi l’insufficienza respiratoria e il cane deve essere portato il più velocemente possibile dal veterinario per essere sottoposto a terapie di urgenza.

SINTOMATOLOGIA NEL GATTO

Le affezioni cardiorespiratorie nel gatto sono più subdole, in quanto già di per sé è un animale che normalmente non ha attitudine a svolgere attività fisica tra le mura domestiche, e risulta quindi difficile stabilire una sua intolleranza all’esercizio fisico. Per quanto riguarda la tosse è un sintomo spesso legato a forme virali/batteriche o anche all’asma felino e non è quindi un classico sintomo di insufficienza cardiaca. Spesso i gatti con problemi cardiaci manifestano magrezza o direttamente Edema Polmonare. Tra l’altro, essi soffrono più spesso di ipertrofie cardiache (aumento dello spessore delle pareti di atrio e ventricolo) e di conseguenza di trombosi, che causano improvvise paralisi degli arti posteriori ed anche anteriori. Purtroppo spesso a questo punto la prognosi diviene riservata /infausta.

Sintomatologia nel cavallo

I cavalli in generale, sono altamente improbabile che soffre di insufficienza cardiaca improvvisa che porta alla morte immediata. Quello che sappiamo come insufficienza cardiaca nell’uomo è rara nei cavalli, anzi tendono ad avere più poveri funzionamento del muscolo cardiaco con conseguente affaticamento, incapacità di esercitare o di lavoro e letargia e mancanza di energia e di entusiasmo. Cavalli, per natura, sono animali molto curiosi e attivi, le modifiche nel loro interesse per l’ambiente che li circonda o modifiche da attivi, energici cavalli per i cavalli stanchi, inattivi sono di solito segni di una grave condizione di salute. Queste condizioni tendono a diventare più significativo con l’invecchiamento cavalli, e può anche essere scambiato per la vecchiaia.

Il problema cardiaco più comune nei cavalli è la fibrillazione atriale. Questa è una condizione che causa battito cardiaco irregolare, noto come aritmia. La causa esatta di una fibrillazione atriale è dovuto agli impulsi nervosi non vengono effettuate correttamente attraverso il cuore, con conseguente muscoli del cuore non completamente rilassante e contrarre, effettivamente ridurre la capacità del cuore di pompare sangue. L’aritmia irregolare non ha un motivo quando si ascolta il cuore, anzi sembra battere in modo casuale, senza un battito insieme come un cuore normale. Un elettrocardiogramma può effettivamente mostrare il cuore batte e fornirà una diagnosi definitiva. La condizione sarà peggiorare progressivamente come il muscolo cardiaco continua a fare gli straordinari, con conseguente una prognosi infausta per la condizione generale. Cavalli possono essere trattati con un farmaco chiamato chinidina se possono essere monitorati tutto il giorno in una clinica equina o centro di trattamento, hanno avuto la condizione per meno di quattro mesi e cavalli sono altrimenti normali senza altri problemi cardiaci. Chinidina può essere un farmaco altamente tossico in modo che solo un veterinario che abbia familiarità con la procedura, di solito un specialisti equine, dovrebbero supervisionare il trattamento.

COME VIENE EFFETUATA LA VISITA CARDIOLOGICA

La visita cardiologica si compone dei seguenti passi:

  1. Esame clinico: valuta le condizioni generali del paziente ed orienta il medico sul grado di sofferenza del paziente stesso, suggerendo quindi con quali esami procedere.
  2. Esame Biochimico-Emocromocitometrico: valuta lo stato di salute degli organi interni ed è importantissimo al fine di stabilire il corretto dosaggio terapeutico.
  3. Radiografia del torace: consente di valutare la congestione del circolo polmonare secondaria all’ insufficienza cardiaca e l’eventuale coopresenza di altre patologie polmonari o mediastiniche.
  4. Elettrocardiografia : consente di valutare il grado di funzionamento dell’apparato elettrico cardiaco.
  5. Ecocardiografia: consente uno studio accurato della morfologia cardiaca, del funzionamento valvolare e della funzione sisto-diastolica cardiaca.

Leggi-