I Vizi Redibitori sono vizi e malattie riconosciute legalmente.

Secondo il Codice Civile i vizi devono essere denunciati dall’acquirente al venditore entro 8 giorni dalla consegna (gli usi di diverse province prolungano questo termine fino a 40 giorni).

Tali vizi, se non vengono denunciati dal proprietario o se sono tenuti nascosti consentono all’acquirente la possibilità di restituire il cavallo dopo averlo comprato.

Sono riconosciuti come vizi redibitori:

  • ballo dell’orso
  • tic d’appoggio
  • oftalmite periodica
  • atassia spinale
  • morva
  • corneggio
  • bolsaggine

I primi due nel gergo equestre e veterinario sono definiti comportamenti stereotipati, cioè comportamenti invariati e ripetitivi non in rapporto con la realtà.

Si tratta invece di gravi tic nervosi la cui causa è da ricercare nella condizione di vita a cui il cavallo è costretto: dalla forzata inattività e privazione di contatti sociali (il cavallo è un animale con un forte istinto di branco) alla prolungata stabulazione in box.

Ballo dell’orso

Consiste nell’oscillazione continua del cavallo di fronte alla porta del box.

Questo vizio, oltre ad essere molto difficile da togliere, col tempo comporta logoramento dei tendini e delle articolazioni.

Essendo un vizio che deriva spesso dalla mancanza di movimento e dalla noia è necessario distrarre il cavallo facendolo spesso lavorare e dividendo in più parti le razioni di cibo giornaliere. Si consiglia di tenere questi cavalli al pascolo ed in compagnia di piccoli animali, pony o piccole caprette.

Tic d’appoggio

Durante il tic d’appoggio il cavallo serra con i denti il bordo della porta del box, arcua il collo e fa continui movimenti di deglutizione, causandosi consumo precoce dei denti anteriori e disturbi digestivi, fino a gravi coliche per via dell’ingestione continua d’aria.

Per evitare questo tic bisogna far muovere il cavallo il più possibile non consentendogli alcuna possibilità di “appoggio” nel box verniciando spigoli, supporti e superfici con prodotti idonei a tenerlo lontano. Bisogna inoltre utilizzare un apposito collare con rinforzo in acciaio intorno al collo da rimuovere solo quando il cavallo mangia.

La soluzione definitiva al “ticchio d’appoggio” resta comunque l’intervento chirurgico da affidare ad un buon veterinario.

Oftalmia periodica o Mal della luna

E’ frequentemente è possibile vedere cavalli che presentano un’opacità diffusa della cornea, il cosiddetto “mal della luna”, chiamato così sia perché l’occhio diventa traslucido e sembra una luna piena, ma anche perché la malattia ricorre a fasi alterne.

Patologia: In termine medico è chiamata oftalmia periodica o uveite ricorrente, si presenta inizialmente monolaterale (localizzata in un solo occhio) come una congiuntivite sierosa, con edema della congiuntiva e della cornea, forte lacrimazione, fotofobia (riluttanza a tenere gli occhi aperti alla luce del sole).

L’animale è abbattuto, con febbre e riduzione dell’appetito. Gli attacchi successivi possono interessare entrambi gli occhi, sono più severi, imprevedibili e la risoluzione non è mai completa. Normalmente fra un attacco doloroso e l’altro gli occhi dei cavalli presentano una forte vascolarizzazione della cornea che determina l’opacamento, l’ispessimento dell’iride e infine lesioni retiniche.

Cause: La causa di questa malattia non è ancora del tutto accertata. Alcuni autori la mettono in relazione con la Leptospirosi e, infatti, si riscontrano sempre nel siero alti valori anticorpali; altri pensano a forme di microfilaria (Onchocerca cervicalis) infiltratasi a livello oculare e trasmessa dalle zanzare.

Cure: Una volta diagnosticata l’oftalmite, dovrà essere curata mediante somministrazione di cortisonici sia per via generale sia locale.

Atassia Spinale (Sindrome di Wobbler)

Altri termini utilizzati per indicare questa sindrome sono:

  • spondilolistesi
  • instabilità vertebrale cervicale
  • malformazione cervicale

Descritta per la prima volta nel cavallo nel 1939, con queste terminologie si indica un complesso di manifestazioni derivanti da un fenomeno compressivo che si verifica a carico del midollo spinale cervicale quando la compressione è dovuta a malformazioni di sviluppo, ad instabilità vertebrale o a variazioni del lume del canale spinale.

Descrizione: La sindrome è caratterizzata da barcollamento, instabilità ed atassia del treno posteriore.

Sintomatologia: I sintomi clinici sono variabili a seconda della sofferenza del midollo spinale e vanno da un insufficiente coordinazione dei movimenti ad un’atassia bilaterale.

Terapia:

  • eliminare lo schiacciamento del midollo
  • far regredire i sintomi neurologici
  • non essere invasiva
  • non è possibile una terapia elettiva che possa risolvere tutti i casi che si presentano
  • anche l’opinione del proprietario influenza la scelta terapeutica
  • la sindrome di instabilità cervicale non curata ha un decorso progressivo

Corneggio

Il corneggio è dovuto a parziale paralisi dei nervi laringei, e più precisamente del “ricorrente di sinistra”. L’aria nella inspirazione e, nei casi gravi, anche nell’espirazione, produce un sibilo o un rantolo caratteristico, e tanto più percepibile se si mette l’animale al trotto (“cavallo fischiatore”).

Vi sono razze più recettive di altre. Il malanno può essere ereditario oppure postumo di qualche malattia infettiva (pleuropolmonite, bronchite, adenite, ecc.), o conseguenza della ingestione di sostanze tossiche, od anche di fatti traumatici: alle volte è accompagnato da tosse. E’ compreso tra i vizi redibitori e, se non curato subito, col tempo diviene cronico: l’intervento può essere clinico, mediante la somministrazione di preparati jodici od arsenicali, per via orale o parenterale, oppure chirurgico ma di non facile attuazione.

Bolsaggine (Enfisema polmonare cronico)

La bolsaggine è causata dallo sfiancamento degli alveoli polmonari e si appalesa col cosiddetto “contraccolpo”; la cura, sia clinica che chirurgica, specialmente quando il male è cronico, è di esito dubbio.

Si osserva nei soggetti sottoposti a notevole sforzo come si verifica per quelli da tiro o da caccia. Le cause possono essere traumi, avvelenamento o pregresse infezioni, dovute al fatto che l’inspirazione si verifica in due tempi.

La malattia è di solito accompagnata da tosse debole e secca, a decorso lungo e di azione redibitoria: l’animale può però egualmente essere utilizzato purché si abbia l’avvertenza di sottoporlo a cure e ricostituenti, di cibarlo con foraggi verdi e beveroni, escludendo in via assoluta il fieno polveroso, imbrattato o ammuffito. La bolsaggine è una malattia tipica dei cavalli ricoverati in condizioni inadeguate. La causa principale sono gli allergeni contenuti nella paglia e nel fieno. Sintomi sono respiro alterato e difficoltoso, narici dilatate, tosse costante. Nei primi stadi può essere curata ma il più delle volte diventa cronica.

La bolsaggine si riconosce poiché il cavallo:

  • camminando ondeggia e barcolla sul posteriore il treno posteriore è più colpito in quanto il numero dei suoi tratti motori è inferiore a quello anteriore, in più i tratti motori destinati al posteriore sono più superficiali nella porzione del midollo cervicale;
  • trascina le unghie;
  • arti anteriori rigidi e che incrociano nella camminata;
  • deficit recettivi;
  • resistenza alla manipolazione della regione cervicale;
  • peggioramento nei cambi di direzione e nello spostamento laterale del posteriore;
  • grandi difficoltà ad alzarsi;
  • cadute e collassi durante il movimento;
  • impossibilità ad alzare la gamba per la minzione;
  • incapacità alla monta;
  • incontinenza urinaria e fecale;
  • crescita veloce concomitante con un’alimentazione qualitativamente e quantitativamente spinta;
  • predisposizione genetica;
  • conformazione corporea;
  • fatti traumatici che portano ad una compressione sul midollo spinale che dal punto di vista clinico si traduce in barcollamento ed atassia soprattutto del treno posteriore.