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Acari

L'acaro della forfora Cheyletiella spp. è il  responsabile della Cheyletiellosi.

Ciclo biologico

materasso-acaroGli acari adulti si accoppiano e si nutrono sulla cute. Gli acari femmina depongono le uova sui peli da cui, in seguito alla schiusa, usciranno le larve; queste si trasformeranno in ninfe sull'ospite e sempre sull'ospite diventeranno adulte.

Da questo momento potranno trasmettersi ad un altro soggetto sano mediante il contatto diretto oppure tramite mosche, pulci e pidocchi.

Manifestazione

La malattia è molto contagiosa, in particolar modo nei soggetti giovani. Nel gatto si nota un aumento della produzione di forfora (tipiche sono le zone del tronco, treno posteriore, collo) con comparsa di piccole croste e papule, il prurito in questo caso è variabile.

Nel cane si evidenzia pelo opaco, anche per lui forfora e (ma non sempre) tipiche papule sull'addome (le papule si possono osservare anche nelle persone che sono state in contatto con animali infetti). In ultimo è utile ricordare che gli acari responsabili della Cheyletiellosi sono ospiti-specifici e cioè la C. yasguri colpisce prevalentemente il cane e la C. Blakei si ritrova in particolar modo nel gatto a pelo lungo.

Altro acaro di frequente riscontro clinico è Otodectes cynotis responsabile della Otocariasi. L'infestazione da acari nell'orecchio (altamente contagiosa!) è tipica sia del cane che del gatto. Gli acari adulti in questo caso vivono nel canale auricolare esterno; gli acari femmina depongono le uova e da qui dopo la schiusa compaiono le larve che, sempre nel canale auricolare, si trasformano in ninfe e poi in adulti pronti a trasmettersi, tramite contatto diretto, ad un animale sano.

Sintomi

L'infestazione acuta è evidenziabile con scuotimenti della testa e grattamento associato al prurito che può essere determinato sia da un azione meccanica del parassita ma anche da fenomeni allergici. In seguito a questi eventi l'otocariasi è sempre associata ad una otite esterna che si manifesta con la produzione di un cerume marrone scuro e quasi sempre (per il trauma autoindotto) con fenomeni di dermatiti che portano alla formazione di croste, scaglie ed erosioni che si estendono dalle orecchie fino alla testa e al collo.

Scabbia canina o Rogna Sarcoptica 

notoedricaLa scabbia canina è sostenuta da acari del genere Sarcoptes scabiei mentre quella felina da Notoedres cati è relativamente poco frequente.

Entrambi presentano un ciclo biologico simile che differisce di poco nella durata (17-21 gg per Sarcoptes scabiei e 14-21 gg per Notoedres cati).

Gli acari adulti si accoppiano nella cute scavando cunicoli; le femmine gravide depongono le uova nei cunicoli praticati nell'epidermide,le uova si schiudono e fuoriescono le larve. Le larve possono rimanere localizzate nei cunicoli epidermici o vagare nella cute trasformandosi poi in ninfe e quindi adulti aspettando il povero sventurato che voleva fare solo un po' di conoscenza annusando qua e là.

La rogna sarcoptica nel cane è una malattia intensamente prurignosa (si grattano si grattano e si rigrattano!) e si può trasmettere anche alle persone che sono in stretto contatto con animali infetti (attenzione a papule prurignose sulle braccia e sul tronco!).

Le lesioni nei nostri cani, dopo l'avvenuto contatto, compaiono rapidamente e ben presto, in seguito al grattamento, evolvono a papule-croste ed escoriazioni. Non è infrequente che associato al prurito si possa avere una perdita di peso corporeo proprio per lo stress che determina la notevole sensazione di disagio.

Scabbia felina o Rogna Notoedrica

La rogna notoedrica si presenta con lesioni più piccole papulari a rapida disseminazione, lo stesso prurignose che si localizzano principalmente sui padiglioni auricolari, testa, collo e delle volte zona perineale ed estremità.

Anche per loro l'esito del grattamento porta a croste, scaglie ed escoriazioni alopeciche. E' una malattia altamente contagiosa legata a condizioni igieniche precarie, non legata all'età del gatto e che raramente viene trasmessa all'uomo al cane e al coniglio.

La Rogna Demodettica alias Demodicosi sostenuta da Demodex canis

La-Rogna-DemodetticaRappresenta una delle più comuni malattie parassitarie della cute del cane, rara nel gatto.

Gli acari adulti si localizzano nei follicoli piliferi, nelle ghiandole sebacee e nelle ghiandole sudoripare apocrine dell'ospite, gli acari femmina depongono le uova nei follicoli e nelle ghiandole, le uova si schiudono e compaiono le larve a sei arti, come ormai sappiamo le larve si trasformano in ninfe a otto arti (siamo sempre nei follicoli e nelle ghiandole) e quest'ultime si trasformano in adulti a otto arti; anche per loro la trasmissione ad un ospite sano avviene per contatto diretto.

La durata del ciclo va dai 20 a 35 giorni.

La demodicosi è una malattia estremamente rara negli adulti anche se può comparire ad ogni età, la ritroviamo però sui cuccioli appena nati trasmessa a loro dalla madre infestata, subito dopo la nascita. E' un discorso legato alla maggiore sensibilità dei cuccioli, soprattutto Doberman, Pinscher e Shar-pei e a causa della predisposizione ereditaria alla malattia, le femmine che hanno contratto la malattia o che hanno partorito cuccioli con demodicosi dovrebbero essere escluse dalla riproduzione.

Anche in questo caso gli acari Demodex sono ospiti-specifici. Dal punto di vista clinico riconosciamo due forme, una localizzata e una generalizzata. Nella forma localizzata possiamo riscontrare chiazze rotondeggianti con scaglie sottili ed eritema (alone rossastro), soprattutto sulla testa e sulle estremità; il prurito è modesto o assente.

demodetticaNella forma generalizzata si instaura una dermatite cronica con lichenificazione (ispessimento dell'epidermide con screpolature, si ha una iperpigmentazione) e desquamazione con formazione di croste e alopecia (mancanza di pelo) in seguito al grattamento.

Come avete visto, quando si parla di acari, prima di iniziare un qualsiasi trattamento bisogna identificarne accuratamente la specie e quindi il vostro veterinario si attiverà per risolvere il problema in maniera mirata. Ad eccezione del Demodex (si trasmette unicamente dalla madre ai cuccioli nelle prime 48-72 ore di vita) il trattamento dovrà estendersi anche ai soggetti venuti a contatto con animali parassitati. Per quanto concerne l'ambiente domestico la bonifica è utile nel caso dell'Otodectes e Cheyletiella in quanto possono sopravvivere al di fuori dell'ospite per diversi giorni ma per quanto riguarda il Sarcoptes scabiei, il Notoedres e il Demodex, visto il loro ciclo biologico, la bonifica ambientale non sempre può essere efficace