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Il Chirone

Chirone come simbolo della mediazione animale-uomo

Metà uomo e metà cavallo, Chirone, pur essendo un centauro, anzi il più famoso dei centauri, è ben diverso dai comuni satiri o dagli altri centauri, tutti figli mortali dell’amore sacrilego tra Issione, re dei Lapiti, e Nefele (“nuvola” o dea Era), incolti e brutali, dal carattere iracondo e facili all’ubriacatura, relegati nella Divina Commedia per contrappasso nell’inferno nel settimo cerchio dei violenti contro il prossimo.
Chirone invece, considerato il più saggio e sapiente dei centauri da Omero nell’Iliade, è tale ed immortale perché frutto dell’unione fedifraga tra la ninfa Filira, figlia del dio Oceano e del dio titano Crono che, colto sul fatto dalla moglie Rea, per fuggire si trasformò in uno stallone. Benevolo verso l’umanità mortale, considerato da Dante un saggio, con la sua duplice natura Chirone rappresenta il naturale intermedio tra umanità e divinità, tra istinto animale e razionalità umana, tra emotività e controllo cognitivo.

Chirone si propone come un modello culturale e propone a sua volta agli allievi un modello educativo, volto ad incrementare una più completa ed equilibrata conoscenza delle cose nei campi conosciuti del sapere (guerra e strategia, arte e morale, astrologia e astronomia, guarigione e chirurgia), che però permetta loro di approdare al riconoscimento dei propri talenti, ovvero alla conoscenza di sé stessi.

Metà uomo e metà cavallo, Chirone, pur essendo un centauro, anzi il più famoso dei centauri, è ben diverso dai comuni satiri o dagli altri centauri, tutti figli mortali dell’amore sacrilego tra Issione, re dei Lapiti, e Nefele (“nuvola” o dea Era), incolti e brutali, dal carattere iracondo e facili all’ubriacatura, relegati nella Divina Commedia per contrappasso nell’inferno nel settimo cerchio dei violenti contro il prossimo.
Chirone invece, considerato il più saggio e sapiente dei centauri da Omero nell’Iliade, è tale ed immortale perché frutto dell’unione fedifraga tra la ninfa Filira, figlia del dio Oceano e del dio titano Crono che, colto sul fatto dalla moglie Rea, per fuggire si trasformò in uno stallone. Benevolo verso l’umanità mortale, considerato da Dante un saggio, con la sua duplice natura Chirone rappresenta il naturale intermedio tra umanità e divinità, tra istinto animale e razionalità umana, tra emotività e controllo cognitivo.

Chirone si propone come un modello culturale e propone a sua volta agli allievi un modello educativo, volto ad incrementare una più completa ed equilibrata conoscenza delle cose nei campi conosciuti del sapere (guerra e strategia, arte e morale, astrologia e astronomia, guarigione e chirurgia), che però permetta loro di approdare al riconoscimento dei propri talenti, ovvero alla conoscenza di sé stessi.