Chirurgia d'Urgenza
Le ferite
Le ferite, specie quando riguardano strutture tendinee o cavità sinoviali, possono portare a conseguenze molto serie se non trattate tempestivamente. Le strategie di gestione delle ferite mirano a raggiungere rapidamente la guarigione attraverso la creazione delle condizioni ottimali di guarigione.
Le coliche
La maggior parte delle emergenze riguarda come noto le coliche del cavallo. Rispetto ad una quindicina di anni fa in Italia si sono fatti progressi, soprattutto nella valutazione del paziente sul campo e nella tempestività dell’invio.
All’arrivo, ogni cavallo viene sottoposto ad un esame clinico completo: rilevazione della frequenza cardiaca e respiratoria e della temperatura corporea, auscultazione dell’addome, esame delle mucose, sondaggio rino-gastrico, esplorazione rettale, esami del sangue (ematocrito, protidemia, conta leucocitaria, emogasanalisi). Più raramente si eseguono l’esame ecografico e quello del liquido peritoneale.
Se il caso è giudicato non chirurgico, viene instaurata la terapia conservativa (fluidi, antinfiammatori ed altro) ed il paziente viene posto sotto monitoraggio. I casi chirurgici vengono trasferiti immediatamente nel reparto della chirurgia di emergenza e operati. I pazienti operati vengono poi inseriti nella stessa routine di quelli sottoposti a trattamento medico, ovvero sottoposti a monitoraggio 24 ore su 24 (visite di controllo, esplorazioni rettali, esami del sangue, terapie). Un cavallo operato viene trattenuto per un periodo mediamente compreso tra 8 e 14 giorni.
Le cause più frequenti di colica di interesse chirurgico sono i cambiamenti di posizione del grosso intestino (dislocazione dorsale destra e sinistra), il volvolo del piccolo intestino, le ernie del piccolo intestino (ernia nel forame epiploico, ernia inguinale), ma la gamma di situazione è assai ampia.
Le fratture
La frattura è un evento gravissimo nel cavallo.
Il trattamento delle fratture non è considerato un'urgenza chirurgica nel caso di fratture parcellari che non compromettono la stazione quadrupedale e il cui dolore è controllabile farmacologicamente. Le altre lesioni ossee implicano una chirurgia d’urgenza limitata dai tempi tecnici per la preparazione dell’animale: infatti un ritardo nell’intervento compromette la riuscita dello stesso allo stesso modo di una errata preparazione del paziente. In caso di referenza esterna, le caratteristiche della lesione vengono discusse con il veterinario prima del trasferimento, per poter concordare le modalità del trasporto e poter fornire al proprietario dati sulle opzioni disponibili, sulla prognosi e sui costi.
E’ essenziale che il cavallo con sospetta o accertata frattura venga immobilizzato con ingessatura o bendaggio in modo tale da non aggravare la condizione durante il trasporto. Spesso è indicato somministrare antibiotici, antidolorifici e tranquillanti. Tutto questo lavoro richiede rapidità decisionale e d’azione e una adeguata preparazione teorico-pratica. A tal fine il nostro staff ha frequentato numerosi corsi e seminari in Italia e all’estero per mettere a disposizione la propria professionalità per garantire un adeguato servizio medico e chirurgico.
La medicina d’urgenza neonatale
Negli ultimi anni, le patologie più frequentemente diagnosticate sono state nell’ordine: infezioni perinatali (36%), Sindrome da Asfissia Perinatale (26%), prematurità o dismaturità (10%), deformità congenite (10%) e altre (costipazione da meconio, traumi, isoeritrolisi neonatale ecc.) che richiedono un’intervento tempestivo dello staff per ovviare a situazioni spiacevoli che possono svilupparsi con il passare del tempo.